Assise per l’abolizione della maternità surrogata

A Parigi il 2 febbraio ci sarà un’iniziativa femminista internazionale per chiedere agli stati che l’hanno legalizzata (pochi) di abolire la maternità surrogata. Sarò presente, condividendo il fine di fermare il nascente mercato di bambini e la relativa disumanizzazione delle madri ridotte a lavoratrici/fattrici su commissione. Questo non è l’unico modo di essere aiutati nella propria incapacità a procreare, possono anche esserci accordi informali con una donna che si presta a fare un/a figlio/a per altri, accordi gratuiti e volontari che le leggi non possono abolire non dovendoli approvare. In generale trovo anche inopportuno il ricorso alla parola “abolizione”, che evoca battaglie contro la prostituzione che concretamente si traducono in battaglie contro le prostitute, tuttavia – a differenza della prostituzione – la maternità surrogata nella sua forma oppressiva richiede istituti giuridici appositi (come minimo l’approvazione del contratto di compravendita di neonati) e l’invalidazione del principio legale “mater semper certa est” in base al quale la madre è la donna che partorisce (e chi altri potrebbe esserlo alla nascita? le madri sociali vengono dopo). Dunque ha senso parlare di abolizione (o non introduzione) degli istituti giuridici che legalizzano la vnedita di neonati:

http://abolition-gpa.org/

Ho firmato anche l’appello alla Corte europea dei diritti dell’uomo sul caso Paradiso e Campanelli, che hanno infranto le leggi sull’adozione commissionando un bambino in Russia senza avere con esso nessuna parentela genetica. La coppia eterosessuale ha pagato 49.000 euro un’agenzia che ha organizzato la nascita (incluso il costo dei gameti e la paga della madre naturale) portando poi il bambino in Italia con un certificato di nascita che falsamente li indicava come genitori. L’Italia e l’Europa intera rischia di dover accettare queste infrazioni alle leggi sull’adozione, con l’aggravante che il/la bambino/a con cui non si ha una parentela da adottare viene commissionato ad hoc. La Corte europea ha condannato l’Italia per sottrazione di minore, con un primo verdetto favorevole alla coppia, perché si era presa cura del bambino per sei mesi prima che i servizi sociali glielo sottraessero, con successivo cambio di identità. Ma il legame vero che verrebbe validato da una conferma della condanna dell’Italia in appello rimane il suo acquisto in contanti. Qui il testo dell’appello:

http://abolition-gpa.org/2015/12/16/gpa-trafic-denfants-les-etats-attendent-le-soutien-de-la-cedh/#more-104